Sostenibilità
Se state cercando un modo per rendere il vostro guardaroba più sostenibile sappiate che lo shopping più etico e sostenibile in assoluto è quello vintage.
Infatti, niente è più green del dare una seconda possibilità a un capo che qualcun altro non utilizza più.
Anni fa si acquistavano capi d'abbigliamento con l’intento di indossarli il più a lungo possibile ma oggi non è più così.
Lo shopping è sempre più orientato a soddisfare impulsi immediati piuttosto che costruire uno stile che duri nel tempo. Il problema è che questa nuova abitudine ha già cominciato ad avere un impatto ambientale devastante sul pianeta.
Ogni anno milioni di tonnellate di vestiti pressoché nuovi vengono gettati via inquinando prima a causa della loro produzione e poi per il loro smaltimento. Non c'è dubbio che produttori e case di moda abbiano una responsabilità in questa pratica ma è anche vero che tutti noi possiamo contrastarla imparando a gestire il nostro armadio in maniera più equilibrata.
Che sia una baguette di Fendi, un jeans anni 2000, un classico cappotto firmato Max Mara, i tessuti e i tagli già appartenuti ad anni passati oggi vengono sempre più rivalutati e rivisitati nel quotidiano e, in alcuni casi, persino reinventati. Questo accade tra chi non solo la moda la indossa ma tra coloro che la creano con la mente e le mani: da alcuni anni, stilisti e nuovi designer sposano cause come sostenibilità e upcycling, facendo del vintage il loro “ago e filo.
Da questi presupposti nasce il marchio Rewind Vintage Fur, ispirato alla sostenibilità del prodotto stesso.
La sostenibilità si riferisce a un approccio globale che mira a soddisfare le esigenze attuali senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare le proprie esigenze.
Tutte le pellicce Rewind sono realizzare tenendo conto di diversi fattori come:
Infatti, niente è più green del dare una seconda possibilità a un capo che qualcun altro non utilizza più.
Anni fa si acquistavano capi d'abbigliamento con l’intento di indossarli il più a lungo possibile ma oggi non è più così.
Lo shopping è sempre più orientato a soddisfare impulsi immediati piuttosto che costruire uno stile che duri nel tempo. Il problema è che questa nuova abitudine ha già cominciato ad avere un impatto ambientale devastante sul pianeta.
Ogni anno milioni di tonnellate di vestiti pressoché nuovi vengono gettati via inquinando prima a causa della loro produzione e poi per il loro smaltimento. Non c'è dubbio che produttori e case di moda abbiano una responsabilità in questa pratica ma è anche vero che tutti noi possiamo contrastarla imparando a gestire il nostro armadio in maniera più equilibrata.
Che sia una baguette di Fendi, un jeans anni 2000, un classico cappotto firmato Max Mara, i tessuti e i tagli già appartenuti ad anni passati oggi vengono sempre più rivalutati e rivisitati nel quotidiano e, in alcuni casi, persino reinventati. Questo accade tra chi non solo la moda la indossa ma tra coloro che la creano con la mente e le mani: da alcuni anni, stilisti e nuovi designer sposano cause come sostenibilità e upcycling, facendo del vintage il loro “ago e filo.
Da questi presupposti nasce il marchio Rewind Vintage Fur, ispirato alla sostenibilità del prodotto stesso.
La sostenibilità si riferisce a un approccio globale che mira a soddisfare le esigenze attuali senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare le proprie esigenze.
Tutte le pellicce Rewind sono realizzare tenendo conto di diversi fattori come:
- riuso e riutilizzo: l'acquisto e l'uso di pellicce vintage implica il riuso di capi che sono già stati prodotti in passato. Questo riduce la domanda di nuove pellicce e può contribuire a diminuire la pressione sull'industria delle pellicce di produrre nuovi capi.
- estensione della vita utile: l'acquisto e il restauro di pellicce vintage possono estendere la loro vita utile, evitando che finiscano nei rifiuti prematuramente. Questo riduce lo spreco e l'impatto ambientale associato alla produzione di nuovi capi.
- minimizzazione dei rifiuti: l'acquisto di pellicce vintage riduce il flusso di rifiuti provenienti da capi non più desiderati. Ciò contribuisce a minimizzare l'accumulo di rifiuti e la necessità di smaltirli.
- consapevolezza e valorizzazione: l'acquisto di pellicce vintage può anche promuovere la consapevolezza sulla sostenibilità e sui vantaggi dell'utilizzo di prodotti esistenti anziché nuovi. Inoltre, può contribuire a valorizzare la storia e l'artigianato legato alle pellicce vintage.